A seconda della formazione precedente e della scuola di consulenza sociale, i corsi preparatori durano da 1,5 a 3 anni. Informatevi direttamente presso le scuole per sapere di quanto tempo probabilmente avrete bisogno.

I partecipanti alla formazione continua presso una scuola di consulenza sociale acquisiscono ampie competenze nell'autogestione e nello sviluppo personale, nella comunicazione e nella conversazione, negli approcci e nei metodi di consulenza sociale, nei modelli e nelle teorie e nella loro applicazione in aree quali la violenza domestica, le dipendenze, la migrazione, i principi giuridici, la psicopatologia, la protezione dell'infanzia, la consulenza in caso di crisi, le menomazioni cognitive e fisiche, il lavoro di prossimità con gli anziani, ecc.

Il costo della formazione per diventare consulente sociale con attestato federale varia da 17.000 a 24.000 franchi, a seconda della scuola per consulenti sociali, oltre al costo della letteratura specialistica, dei viaggi obbligatori e delle visite esterne, nonché dell'Esame professionale federale. Tuttavia, poiché dall'inizio del 2018 la Confederazione sostiene finanziariamente i corsi di preparazione agli esami federali, i partecipanti possono aspettarsi un rimborso delle spese del corso da 8.500 a 9.500 franchi. Per ulteriori informazioni, si prega di contattare ilSEFRI.

In una scuola di consulenza sociale è possibile prepararsi all'Esame professionale (APF) per diventare consulente sociale con attestato federale. Inoltre, alcune scuole offrono anche altri corsi di formazione e programmi di perfezionamento, ad esempio per diventare specialista in migrazione con attestato professionale federale. Per maggiori informazioni, contattate le scuole tramite il modulo di contatto.

I consulenti sociali lavorano in aree molto diverse, a seconda della scuola di consulenza sociale, anche durante la loro formazione. I consulenti sociali lavorano con persone con disabilità cognitive, fisiche o mentali, nel lavoro di prossimità con i giovani, nel sostegno quotidiano alle famiglie e agli individui, nel sostegno ai migranti, nel lavoro con i rifugiati e i richiedenti asilo o, ad esempio, nel sostegno agli anziani, sia nelle case di cura, che nelle case di riposo o a casa.